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Un solo sacco durante la raccolta dei rifiuti in quarantena

Come smaltire i rifiuti in quarantena

Cosa ha determinato e come ha cambiato la vita la pandemia da Covid-19 lo sappiamo più o meno tutti. In ogni gesto quotidiano, sul campo del lavoro o nei rapporti interpersonali, financo al trattamento dei rifiuti.

Proprio sulla gestione della spazzatura, in particolare durante il periodo di quarantena, nel periodo che ci potrebbe costringere a non uscire dalle mura domestiche, andiamo a spiegare nel dettaglio come fare e quali regole seguire.

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Durante il periodo di quarantena, non va fatta la raccolta differenziata.

Come smaltire i rifiuti in quarantena: cosa sapere

L’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso una guida su come eliminare i rifiuti per coloro che si trovano nel periodo di quarantena, anche se ufficialmente l’emergenza sanitaria e lo stato di emergenza sono state dichiarate concluse il 31 marzo 2022.

Le misure restrittive sono state sensibilmente rallentate, ma il virus non ha smesso affatto di viaggiare e di crearci problemi, anche se nelle sue diverse varianti la malattia conosce picchi di gravità meno alta rispetto alla partenza. E per fortuna, aggiungiamo.

Avere il Covid-19 è un’esperienza che più o meno hanno vissuto tutti sulla propria pelle, in forme più o meno acute.

Sta di fatto che – in caso di positività al tampone – il periodo di quarantena deve essere continuato ad essere osservato nonostante i giorni di isolamento siano meno. Ma a casa bisogna restarci, se positivi al virus, e di conseguenza vanno prese le contromisure del caso. Persino avere cognizione su come gestire i rifiuti.

L’indicazione principale da seguire in questo senso riguarda la differenziazione, la modalità di raccolta che portiamo avanti separando le varie categorie di rifiuti: organico, indifferenziata, plastica, carta, vetro.

In quarantena obbligatoria i rifiuti non devono essere differenziati, no. Non va fatta, dunque, la differenziata. È importante sottolinearlo più volte. I materiali esausti vanno chiusi con due o tre sacchetti resistenti e gli animali domestici non devono accedere nel locale in cui sono presenti i sacchetti.

Vedi Anche:  Classificazione rifiuti

Nel dettaglio: mascherine, camici e guanti monouso vanno smaltiti nella raccolta indifferenziata avendo cura di inserirli in diversi sacchetti (uno dentro l’altro).

Chiudere bene il sacco prima di esporlo, utilizzando guanti monouso che poi getterai in un altro sacco per la raccolta dell’indifferenziato. Usare sempre guanti monouso puliti per le operazioni di apertura e chiusura dei sacchi da esporre.

Se invece non si è positivi, la raccolta differenziata può continuare come sempre, usando però l’accortezza, se si è raffreddati, di smaltire i fazzoletti di carta nella raccolta indifferenziata. Perché il virus viaggia ovunque, anche sui rifiuti.

Per qualsiasi altra esigenza legata ai rifiuti, una volta smaltito il virus, in presenza di grosse quantità di materiali di ogni tipo da destinare, contattate la nostra azienda per lo smaltimento a Milano. Richiedete un preventivo gratuito compilando il form dedicato sul sito o chiamando il numero di telefono indicato sulla home del sito.

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Guanti e mascherina, due cose fondamentali per combattere il Covid-19.

Come il Covid-19 ha cambiato le nostre vite

Da oltre due anni – da quando nel mercato degli animali di Wuhan si sono diffusi i primi casi di Coronavirus – sono mutate le nostre abitudini, in qualsiasi istante. Poche e semplici regole, ma da applicare continuamente, senza abbassare mai il livello di guardia. Stando sempre attenti alla pulizia delle mani, portandoci dietro il gel o andando in bagno e lavarle.

Indossando la mascherina (chirurgica o FFP2) in ogni luogo affollato che può essere un mezzo pubblico, lo stadio di calcio oppure il cinema. Ma anche una piazza dove si presenta un assembramento fuori dal comune. Per non parlare dell’igiene personale e della cura dell’abbigliamento, cambiando subito i vestiti non appena tornati a casa, mettendoli in una cesta per gli sporchi apposita.

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Questa è solo la base del corretto comportamento da tenere in questi ultimi anni, a partire dal febbraio 2020, da quando il virus è entrato a far parte della nostra quotidianità, nostro malgrado. Ci sono stati i momenti più bui, quelli del lockdown e delle limitazioni che ci hanno chiuso in casa per mesi, limitando al minimo indispensabile le nostre relazioni sociali e parentali.

I tempi del lievito finito in tutti i supermercati, della pizza in casa, dei decreti quasi settimanali del governo Conte. Con l’unico momento di svago, quello di scendere in strada per smistare i rifiuti accumulati o di portare il cane a fare i propri bisogni.

Da quei giorni siamo senza dubbio più lontani, ma è cambiato tutto in modo quasi irreversibile e nemmeno ce ne accorgiamo più di tanto.